- Pubblicata il 03/02/2020
- Autore: GIAGIO IL MALVAGIO
- Categoria: Racconti erotici etero
- Pubblicata il 03/02/2020
- Autore: GIAGIO IL MALVAGIO
- Categoria: Racconti erotici etero
UN PAGAMENTO “IN NATURA” - 2° capitolo - Grosseto (GR) - Milano Trasgressiva
Rifiutando di credere che quella donna straordinariamente bella si stesse offrendo proprio a me, balbettai:
- No-non sono si-sicuro di cosa intende dire, si-signorina...
- Semplice, voglio dire che chiudiamo la porta e farò tutto quello che vuole per uno sconto extra-extra large...
Ancora incredulo, abbassai la saracinesca e chiusi la porta a vetro. Lei mi prese per mano e camminammo verso il retro del mio negozio.
Cominciò a spogliarsi e si girò verso di me. I suoi occhi luccicavano di malizia e lussuria mentre i suoi seni morbidi sembravano spingere fuori dal reggiseno. Mi avvicinò e sussurrò dolcemente:
- Ti piaccio? Allora dimostramelo!
Mi mise una mano sulla testa e mi spinse in ginocchio mentre saliva sulla scrivania dove faccio i conti e allargava le gambe.
Le baciai dolcemente le cosce, le sfilai le mutandine, o meglio un perizoma rosso che ricordava quelli che si vedono negli strip club. Avvolgendo le gambe intorno alla mia testa, lei disse:
- Ora mangiamela!
Le sue dita mi tirarono per i capelli in modo che non potessi spostarmi indietro. Inspirai il profumo della sua figa, ed ero così eccitato e stupito che la leccai senza pensare che non la conoscevo nemmeno e che probabilmente era una escort o una spogliarellista con chissà quali malattie. Succhiai e leccai ogni centimetro della sua patatona mentre gemeva.
- Forza bello, mangiala! Mangia questa fottuta figa!
Mentre le sue unghie mi affondavano nella testa, finse di godere quasi subito, io sapevo che non era vero ma tanto valeva approfittare della situazione. Mi rialzai e capii che avevo esagerato il rischio, così presi da un cassetto la mia fedele vecchia scatola di Durex (era già successo che qualche cliente pagasse “in natura”).
Lei si mise in piedi, iniziò a sbottonarmi i jeans e i boxer, e le sue mani lavoravano con rapidità e sapienza. Non era certo innamorata di me, lo faceva solo per risparmiare dei soldi. Tuttavia, per un momento non potei fare a meno di contemplare il suo corpo stupendo. Aveva due tette belle sode con capezzoli larghi e praticamente neri, e l'interno della figa rosa perfettamente rasata che risaltava sulla pelle marrone ed emanava un piacevole odore di fagioli borlotti.
Il mio cazzo è sbucato fuori già in tiro. Nel giro di pochi secondi si stese sul pavimento, mi tirò tra le sue cosce e con le gambe mi avvolse la vita. Abbassai lo sguardo per guardare mentre mi guidava dentro: il mio cazzo bianco stava scomparendo nel suo buco rosa incorniciato di nero. Alzai lo sguardo sul suo viso, si stava mordendo il labbro e io la scopavo come un mandrillo.
CONTINUA
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