GARFIELD E LE SUE AMICHE - quarta parte - città Ferrara/Bologna - Milano Trasgressiva

GARFIELD E LE SUE AMICHE - quarta parte - città Ferrara/Bologna - Milano Trasgressiva

GARFIELD E LE SUE AMICHE - quarta parte - città Ferrara/Bologna

- Marina è sempre indecisa! Sapessi quante volte ho cercato di farla divertire, ma lei non si lascia mai andare...
Garfield ha annuito, ci ha preso da parte e ha sussurrato:
- Siete due donne splendide e vorrei unirmi a voi nella stanza che preferite, a porte chiuse.
Ho visto la lussuria e l'incertezza brillare nei suoi occhi mentre aspettava la nostra risposta. Tutto sommato, perchè no? Lo conoscevamo bene e lo tenevamo per le palle. Sarebbe bastato un niente per sputtanarlo in quel luogo a lui così caro.
Siamo entrati insieme nella stanza sado-maso, Garfield ha chiuso a chiave la porta e, da vero gentleman, ci ha chiesto se poteva spogliarsi. Non era certo Brad Pitt o Gabriel Garko, ma ci fidavamo di lui e il suo cazzo aveva già superato il test privato di Barbie.
Dopo due minuti, io avevo i polsi ammanettati ed ero legata a una carrucola appesa al soffitto, invece Barbie stava tranquillamente seduta a osservare. Le mani di lui esploravano il mio corpo ancora vestito e sospiravo ogni volta che le sfregava sui capezzoli dritti o scivolavano tra le mie cosce. Mentre guardavo la corda che mi teneva appesa, mi rendevo conto di essere completamente inerme.
- Mmmmmm... sento l'odore della tua figa gocciolare sulle mutande già impregnate. Te le toglierò e frusterò il tuo bel culo...
Ero un po' spaventata, ma l'estrema calma di Barbie mi rassicurava.Tutt'al più, sarebbe intervenuta lei. I miei pensieri si sono interrotti quando Garfield ha abbassato la mia gonna e le mie mutandine fino alle caviglie e con una mano mi ha accarezzato il culo e la figa.
- Stai per diventare la mia schiava ubbidiente, e fra poco farò scorrere il mio cazzo dentro di te...
Mi sentivo umiliata, ma nello stesso tempo incredibilmente eccitata. Garfield aveva notato che fissavo spesso il suo cazzo e mi massaggiava il clitoride sollevando lentamente la mia maglia bianca. Altri dieci secondi e il reggiseno è scomparso, rivelando i capezzoli appuntiti che desideravano avidamente di essere succhiati. Invece lui ha sorriso e si è ritratto, lasciandomi appesa come un salame.
- Cosa hai intenzione di... ahia!
Il manico della frusta sullo spacco del culo nudo mi ha fatto sussultare. Trascinava le cinghie di cuoio facendomi venire la pelle d'oca.

CONTINUA

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